Salute e Medicina

A cosa Serve la Lampada di Wood

La lampada di Wood è uno strumento medico utilizzato in ambito dermatologico per evidenziare alcune infezioni da funghi non visibili ad occhio nudo (compreso il fungo delle unghie).

Viene utilizzata durante una visita dermatologica ed è in uso ormai da moltissimi anni, proprio grazie alle sue grandi caratteristiche, che permettono al medico di scoprire in tempo eventuali problematiche collegate alla pelle del paziente.

Com’è Fatta la Lampada?

La lampada di Wood è composta generalmente da un vetro tubolare, detto appunto vetro di Wood in onore del suo ideatore Robert Williams Wood, che la utilizzò per la prima volta durante la prima guerra mondiale come mezzo di comunicazione.

Questo vetro tubolare è colorato internamente in viola mediante ossidi metallici che trattengono una buona parte delle radiazioni visibili e producono una luce ultravioletta, invisibile all’occhio umano.

Questa tipologia di lampada, utilizzata in dermatologia, può essere sia fissa che portatile e permette il passaggio di una minima parte di radiazioni visibili nella banda del blu/viola, che rendono più semplice l’utilizzo in ambulatorio.

Non è pericolosa perché lavora solo nella lunghezza d’onda compresa tra 340 nm (ultravioletto A o UVA1) e 420 nm (radiazione bluastra visibile) e non emette radiazioni ionizzanti.

Come Funziona?

Le lampade di Wood trovano impiego in moltissimi ambiti ma oggi ci soffermeremo su quello dermatologico e vedremo insieme come vengono utilizzate dal medico e cosa è possibile scoprire mediante il loro utilizzo.

L’esame è totalmente indolore e per niente invasivo ma deve essere eseguito in una stanza oscurata perché solo in questo modo è possibile evidenziare eventuali patologie della pelle che si manifestano tramite una particolare fluorescenza.

Il suo utilizzo richiede pochissimi minuti ed il medico avvicinerà lo strumento sulla pelle nuda per controllare se vi siano o meno delle fluorescenze, ma spesso la lampada da sola non basta perché non tutte le micosi della pelle presentano questo tipo di fluorescenze, visibili tramiti l’utilizzo della lampada.

Grazie alla particolare fluorescenza che alcune patologie dermatologiche emettono una volta illuminate, è possibile scoprire infezioni da funghi e lieviti, la vitiligine, la tigna, il cloasma iniziale o superficiale ed evidenziare lo stato infiammatorio dell’acne.

Prendendo in esame per esempio la vitiligine, patologia piuttosto comune, è possibile osservare la presenza di un cromogeno tossico per il melanocita che esposto alla lampada di Wood determina la caratteristica fluorescenza bianco latte. Nello specifico, questo esame viene maggiormente eseguite durante i mesi invernali, soprattutto in soggetti che presentano un colore della pelle molto chiaro, proprio per esaltare al massimo il contrasto con la cute sana.

Come abbiamo già evidenziato, in alcuni casi l’esame con la lampada di Wood non è sufficiente e necessita di eventuali ulteriori esami che verranno valutati dal dermatologo dopo un attento esame della situazione di ogni paziente. Eventuali approfondimenti diagnostici possono essere per esempio biopsia, esame microscopico dei miceti o patch test, ovvero un test allergologico che serve per diagnosticare una dermatite da contatto.

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