Come curarsi il diabete
Quando aumenta il livello di glucosio nel sangue a causa di una disfunzione ormonale a carico dell’insulina, si determina il diabete mellito, una condizione patologica molto diffusa. Non si tratta di una malattia contagiosa o ereditaria, anche se la scienza ha dimostrato l’esistenza di una “predisposizione famigliare” ad ammalarsi. Oggi non si può ancora guarire dal diabete ma è possibile curarsi in base al tipo di diabete, alle condizioni generali della persona e al momento in cui la malattia viene diagnosticata. Le terapie per il paziente diabetico non sono risolutive ma gli permettono di contenere i sintomi, migliorando la qualità della sua vita. Ma come si distinguono queste cure?
Alimentazione e movimento
Un’alimentazione sana che privilegi la dieta mediterranea è una condizione molto favorevole sia per i pazienti affetti da diabete di tipo 1 che di tipo 2. I primi, molto giovani al momento della diagnosi, sono generalmente sottopeso mentre gli altri al contrario sono spesso affetti da obesità. Anche nel diabete gestazionale, una condizione transitoria che colpisce alcune donne nella gravidanza, la dieta ricca di frutta e verdura ha un ruolo essenziale e scongiura l’insorgenza di patologie più serie. Un’alimentazione per diabetici non tralascia la pasta, il riso e le patate ma sono le quantità che andrebbero ridotte. Bisogna prestare attenzione soprattutto al “carico glicemico” che si ottiene prendendo l’indice glicemico di un singolo alimento e moltiplicandolo per la quantità di carboidrati che quello stesso alimento contiene. In questo tipo di dieta, i grassi non dovrebbero superare il 30% e sono da preferirsi i grassi vegetali. È importante verificare sempre le etichette di cibi e bevande per non perdere mai di vista la quantità di zuccheri che viene assunta. L’attività fisica è consigliata, secondo le specifiche linee guida, per almeno 150 minuti da distribuire in 3 giorni a settimana.
Terapie farmacologiche e diagnostiche
La terapia farmacologica per eccellenza nei diabetici di tipo 1 sono le iniezioni sottocutanee di insulina e l’utilizzo di un catetere sottopelle chiamato “pompa”. Questo tipo di pazienti impara presto a convivere con la malattia perché gli viene diagnosticata quando sono ancora dei bambini. Nel caso invece del diabete di tipo 2, che insorge in età più avanzata e che ha nello stile di vita sbagliato un alto fattore di rischio, bisogna correggere le abitudini quotidiane ma anche controllare la glicemia e assumere farmaci e insulina. Alcune di queste medicine servono a stimolare il pancreas a produrre più insulina. Il controllo della glicemia viene eseguito da casa e direttamente dai pazienti con l’utilizzo di presidi chiamati “glucometri” e di strisce reattive. È probabile che il medico curante sottoponga il paziente a controlli trimestrali dei livelli di glicemia tramite prelievi del sangue. Le iniezioni di insulina non possono essere sostituite da una assunzione per via orale, perché in questo caso gli enzimi dello stomaco renderebbero inefficace l’effetto dell’ormone.
Trattamenti chirurgici
Per i pazienti con diabete di tipo 1 la ricerca medica si sta orientando principalmente sul trapianto del pancreas. La sostituzione di un organo malato con uno sano risolve il problema della produzione di insulina e non costringe più il paziente a doverla assumere con modalità alternative. È una procedura invasiva, con molti rischi e che risulta ancora allo studio. Per i pazienti diabetici di tipo 2, interviene la chirurgia bariatrica, non senza rischi e controindicazioni, per ridurre le dimensioni dello stomaco, facilitare la dieta e abbassare, tramite bypass gastrico, il livello di zuccheri nel sangue.
Scegliere la prevenzione come cura
Il diabete di tipo 2 si cura ancora prima di ammalarsi con una attenta e costante opera di prevenzione, che agisce in generale sul benessere della persona. Tra i fattori di rischio ci sono l’obesità, la dieta disordinata ricca di zuccheri e grassi, la scarsa attività fisica, l’età superiore ai 40 anni e alcuni fattori ereditari. I danni degenerativi che questa malattia può determinare sono molti e riguardano organi fondamentali come gli occhi, i reni e il cuore. Il diabete più causare cecità ma anche insufficienza renale e la patologia conosciuta come “piede diabetico” che nei casi più seri porta all’amputazione dell’arto. Ma come si può fare prevenzione? Sicuramente mangiando meglio abbandonando le abitudini sedentarie, ma anche smettere di fumare e ridurre il consumo di alcolici è fondamentale. I livelli di colesterolo nel sangue vanno tenuti sempre bassi ed è importante eseguire un controllo dei livelli di glicemia almeno una volta all’anno. Anche gli arti inferiori vanno controllati con cura, ad esempio dopo il bagno o la doccia, per verificare l’eventuale comparsa di macchie o vesciche. Nel caso in cui ci siano già casi di diabete in famiglia, i controlli andrebbero fatti in maniera più specifica e mirata. Le donne che hanno sofferto di diabete gestazionale sono invitate a mantenere i comportamenti sani assunti in gravidanza perchè più predisposte ad ammalarsi ancora.