In base al tipo di addominoplastica di cui il paziente ha bisogno, il chirurgo plastico mette in pratica determinate procedure.
Nel caso di un’addominoplastica completa il medico incide l’addome da fianco a fianco sopra la zona del pube e sopra l’ombelico.
A questo punto procede alla rimozione della pelle e del tessuto adiposo in eccesso e alla riparazione della parete addominale.
Infine, viene ricollocato l’ombelico e sistemata la parte di pelle rimasta dopo la rimozione. Terminato questo passaggio, l’operazione può dirsi conclusa e si procede alla sutura e al bendaggio.
Questo tipo di operazione è un intervento abbastanza invasivo, che dura in media 3 ore, ma può arrivare anche a 5.
Come avviene una mini addominoplastica
L’addominoplastica parziale, detta anche mini addomnoplastica, prevede una piccola incisione sopra la zona del pube e la successiva rimozione della pelle e del tessuto adiposo dalla parete muscolare.
Segue la suturazione e il bendaggio.
In questo tipo di intervento non si procede con l’incisione dell’ombelico, che rimane nella posizione originaria.
La mini addominoplastica è un intervento meno invasivo rispetto all’addominoplastica completa e si esegue nel giro di un paio d’ore.
L’addominoplastica estesa: in cosa consiste e come avviene
L’addominoplastica estesa è la tipologia di intervento chirurgico più invasiva, poiché prevede la rimozione di grandi quantità di tessuto adiposo ed epiteliale non solo dall’addome, ma anche dai fianchi e da parte della schiena.
L’operazione inizia con una grande incisione che coinvolge la zona pubica, la regione lombare e i fianchi.
Si procede poi a liberare l’ombelico dalla pelle che andrà rimossa.
Dopo l’incisione, il chirurgo va a rimuovere i tessuti e a riparare la parete muscolare dell’addome e delle altre zone interessate dall’addominoplastica.
Gli ultimi passaggi prevedono la ricollocazione dell’ombelico, la sutura e il bendaggio.
Come l’addominoplastica completa, anche la variante estesa può durare dalle 3 alle 5 ore.
Fonte: www.pietrocampione.it